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Triplife: Viaggiamo per aggiungere vita alla vita

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Cosa vedere ad Orvieto in un giorno: itinerario a piedi5 min read

 

   Una passeggiata da seguire direttamente su Google Maps per scoprire cosa vedere ad Orvieto in 24h

(link in fondo all’articolo)

 

Certe volte dimentichiamo che per avvertire quell’incantevole ebrezza che ti dà visitare un posto nuovo non è necessario macinare kilometri e kilometri.

Soprattutto per noi che abbiamo avuto la fortuna di nascere in questa meravigliosa penisola basta veramente svegliarsi una pigra domenica mattina con il desiderio di viaggiare e, per una volta, mollare tutto, individuare quel punto sulla cartina che ci siamo detti tante volte “prima o poi ci vado” e decidere che è arrivato il giorno giusto per scoprire proprio dietro casa un nuovo meraviglioso angolo da esplorare.

Ed è così che stavolta ci siamo ritrovati ad Orvieto, borgo medievale sorto in cima ad una maestosa rupe, che regala una piacevole passeggiata tra scorci inaspettati e odore di tartufo.

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La nostra gita improvvisata è iniziata in macchina: Orvieto ha una posizione centralissima ed è facilmente raggiungibile in autostrada (da Roma, per esempio, ci abbiamo messo un’oretta). Il centro città è quasi tutto ZTL ma ci sono diversi parcheggi a pagamento subito fuori dal corso, molto comodi per chi, come noi, voleva addentrarsi subito nel paesino senza perdere troppo tempo per trovare un posto per la macchina.

Anche per chi arriva in treno Orvieto risulta ben collegata sia a Firenze, Roma, Milano ed Arezzo, e dalla stazione si arriva facilmente al centro cittadino sia con le linee di bus locali sia con la funicolare che fa scalo proprio in Piazza Cahen.

Fatte queste premesse entriamo nel vivo: cosa vedere ad Orvieto in un giorno?

Abbiamo iniziato la nostra passeggiata con la visita al Pozzo di San Patrizio, capolavoro d’ingegneria idraulica rinascimentale voluto da Papa Clemente VII che si era rifugiato proprio ad Orvieto e aveva commissionato il pozzo per garantire il rifornimeto di acqua alla città anche in caso di assedio. La particolare costruzione è molto suggestiva sia per i 72 finestroni simmetricamente posti all’interno di tutta la cavità, sia per la struttura a doppio elicoidale che consentiva una discesa agevole per le bestie da soma per tutti i 54 metri di profondità.

N.B. attenzione all’orario di apertura: da novembre a febbraio la struttura chiude alle 16.45! Per questo motivo è consigliabile iniziare il tour della città proprio da qui.

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Nelle immediate vicinanze del Pozzo si trova la Fortezza Albornoz: un tempo imponente rocca quadrilatera protetta da un fossato e due ponti levatoi, oggi ospita i giardini pubblici cittadini in cui si possono ammirare i resti del perimetro e dei torrioni della costruzione e, soprattutto, una magnifica vista della vallata sottostante.

Dopo aver apprezzato il panorama dalla Fortezza, ci siamo incamminati per corso Cavour, sbirciando i negozietti e i suggestivi vicoletti che si diramano dalla strada principale. Arrivati alla Torre del Moro, vale la pena affrontare la salita (solo parzialmente coperta da un ascensore) per godere di una stupefacente vista di tutta la città dal punto più alto e suggestivo.

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Il Duomo da Via Maitani

Ed è arrivato il momento di uno dei “pezzi forti” di questo splendido comune: a pochi passi da via Cavour, infatti, si trova il maestoso Duomo di Orvieto, che stupisce già solo per il colpo d’occhio sorprendente che regala a chi arriva dal corso (e uno scorcio perfetto da immortalare da via Maitani invece). La cattedrale gotica è uno spettacolo imponente sia all’esterno con il suo rosone, i mosaici e bassorilievi, sia all’interno con le sue sculture e le cappelle affrescate (menzione particolare per il “Giudizio Universale” nella cappella di San Brizio). Se avete abbastanza tempo sappiate che buona parte dei monili e del contenuto originario della chiesa è in mostra all’interno del Museo dell’Opera del Duomo situato proprio lì davanti, in caso contrario, è arrivata l’ora di mangiare qualcosa!

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Il centro storico di Orvieto è strapieno di osterie, taverne e ristorantini. Noi ci siamo fermati alla Trattoria dell’Orso in via della Misericordia, e devo dire che i cappellacci alla zucca, con fonduta di parmigiano, guanciale e pistacchi ci hanno veramente conquistato. In ogni caso ovunque decidiate di pranzare ricordatevi di provare un piatto a base di piccione, tipico del posto.

Soddisfatti e a pancia piena torniamo alla carica per scoprire cosa vedere ad Orvieto nelle poche ore che ci rimangono di questa giornata fuori porta a sorpresa.

Subito dopo pranzo siamo tornati in Piazza Duomo per visitare le grotte della Orvieto Sotterranea: un viaggio incredibile attraverso cunicoli scavati nel tufo e nella pozzolana prima dagli Etruschi, originari fautori di questa struttura nascosta, poi nei secoli rimaneggiate e riutilizzate sia nel Medioevo che nei primi anni del Novecento e riscoperte solo all’inizio degli anni 90.

Risalendo dalle profondità della rupe siamo rimasti incantati dall’affaccio sulla vallata e sulla abbazia dei Santi Severo e Martirio che offre la balconata finale di via del Duomo, vale sicuramente la pena perdere un minuto per godersi il panorama da qui.

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Panorama da via del Duomo

Nel tornare a percorrere le viuzze del centro siamo passati per via dei Magoni, un vicoletto davvero incantevole pieno di negozietti e zeppo di decorazioni e addobbi a tema fantastico, per poi addentrarci da lì nelle stradine strette fino alla incantevole chiesa di Sant’Andrea nell’omonima piazza.

Scendendo per via dei Filippeschi, dove peraltro a dicembre si può trovare un piccolo  mercatino natalizio, siamo arrivati all’ultima delle nostre tappe orvietane: il Pozzo della Cava, ultima escursione sotterranea all’interno di un pozzo etrusco, una fornace, una cisterna e una cantina medievale, in cui è possibile ammirare numerosi resti di manufatti in ceramica rinascimentali. Alla fine del percorso si trova anche un delizioso cortile interno incastonato tra i palazzi di tufo e coperto da un pergolato, in cui si trovano una trattoria tipica e dei simpatici negozietti.

Sfiniti da questa giornata di scoperte, torniamo a casa esausti ma felici, programmando già la prossima “zingarata” da raccontarvi!

Clicca sulla mappa in fondo all’articolo per seguire l’itinerario della passeggiata direttamente sul tuo dispositivo

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